Tiziano a Milano, un racconto di bellezza, amore e poesia tutto al femminile
Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento Veneziano
Una mostra d’eccezione e veramente interessante quella attualmente in corso fino al 5 giugno a Palazzo Reale di Milano, tutta incentrata sul tema della bellezza femminile nel ‘500.
Visitarla mi ha fatto scoprire otto sezioni che presentano l’immagine femminile come ad esempio i “ritratti in assenza” dove la bellezza ritratta viene immaginata dall’artista (come ad es. Isabella d’Este), “le belle” future spose, le “coppie“, eroine e sante, personaggi mitologici, cortigiane e l’importante area libraria di cui Venezia ne era capitale.
Queste tematiche mettono a confronto gli approcci artistici tra Tiziano e gli altri pittori del tempo,da Bellini a Giorgione, da Cima da Conegliano a Palma il Vecchio, da Lotto e da Veronese , Tintoretto che ci hanno lasciato superbi saggi della bellezza femminile.
Le opere esposte sono circa un centinaio di cui 47 dipinti, 16 di Tiziano, molti dei quali in prestito dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, cui si aggiungono sculture, oggetti di arte applicata come gioielli, una creazione omaggio di Roberto Capucci a Isabella d’Este (1994), libri e grafica.
Il percorso evidenzia come Venezia, città vivacissima dal punto di vista culturale, era uno dei pochi luoghi in Europa in cui le donne godevano di libertà più ampie, dal possedere grandi somme di denaro e disporre di eredità fino al partecipare attivamente alla vita pubblica, anche se non politica, della Repubblica veneziana.
Nella Venezia del ‘500 non era raro imbattersi in donne che sapessero leggere, oppure che fossero mecenati o imprenditrici, poetesse di fama e femministe come le letterate Moderata Fonte e Lucrezia Marinelli, che con i loro scritti mettevano in discussione la superiorità maschile sulla donna.
A Venezia si ha la diffusione, prima che altrove, della pittura ad olio, e in seguito la scoperta della stesura tonale del colore che contribuirono in modo significativo alla resa realistica dei volti, e all’espressione della sensualità dei corpi femminili, al punto che la “Venere di Urbino” di Tiziano ancora a distanza di tre secoli influenzò Manet nel suo celebre dipinto “Olympia”.
Oppure come la Danae di Tiziano, commentata come “una nuda che faria venir il diavolo addosso” da chi poté osservarla nella casa del suo committente, il cardinale Alessandro Farnese.
I dipinti in mostra che rappresentano donne di rango, ritratte nelle loro aristocratiche dimore, ma anche cortigiane dalle carni burrose e dalle chiome dorate ottenute con strani miscugli a base di urea… ci consentono di approfondire la condizione femminile nel Rinascimento e nel pieno ‘500, in una città , vivace centro di scambi e commerci, ma anche luogo di produzione culturale di alto livello.
Un percorso stimolante alla ricerca dei canoni estetici in voga nel XVI secolo, con esempi di abiti dai tessuti preziosi, gioielli e acconciature raffinate sempre diverse, ma dei veri “biglietti da visita” per identificare le donne ritratte. L’uso di una cintura o di un anello può far capire se la protagonista del dipinto è sposata, è vedova, il suo ceto sociale e persino la zona da cui proviene.
Nulla è casuale nel complesso mondo della simbologia del Rinascimento. Parla di ricchezza, potenza e vanità il ritratto di Isabella d’Este, che pure sessantenne venne ritratta come una giovane e altera fanciulla.
Nella quinta sala i quadri parlano di amori clandestini e illeciti, mentre parlano di amore coniugale le “belle veneziane” dal seno scoperto. Non un simbolo di sensualità ed erotismo , ma di “apertura del cuore” e consenso all’amore.
Nonostante in mostra non vi siano opere realizzate da mano femminile, le donne sono le assolute protagoniste, attraverso la propria bellezza e sensualità, grazie ai minuziosi dettagli e con gli occhi che trasudano fierezza e che da cinquecento anni fanno ammutolire chi le osserva.
P.za del Duomo 12
20122 Milano
Orario
Da martedì a domenica ore 10:00-19:30, giovedì chiusura alle 22:30.
Ultimo ingresso un’ora prima.
Lunedì chiuso
Festivi : 17,18,25 aprile e 1° maggio ore 10-19.30, 2 giugno 10-22.30, 15 ago 10-19.30 (ultimo ingresso un’ora prima).
Biglietti
Intero Open €16
Intero € 14
Ridotto € 12
Abbonamento Musei Lombardia e Soci Orticola €10
Ridotto speciale € 6
Biglietto Famiglia: 1 o 2 adulti € 10 – €6 / ragazzi dai 6 ai 14 anni € 6
(esclusa prevendita online €2)
Audioguida inclusa.
Giuseppe
on17 marzo 2022 at 15:02 says:
Grazie 🙏